
Mattinata tesa quella di venerdì 3 ottobre 2025 durante il consiglio comunale di Montefiascone, dove si è discusso e votato un tema delicato e carico di significati politici: la mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Un tema che, a livello popolare, sembra raccogliere ampio consenso, specie per la condanna delle atrocità commesse dal governo israeliano e per la necessità di un percorso di pace duraturo. Tuttavia, tra i banchi del consiglio comunale, la discussione si è trasformata in un terreno di forte scontro politico.
La mozione è stata presentata dal consigliere Sances, che in aula ne ha sottolineato il valore politico e simbolico:
“Condannare con fermezza i crimini commessi dal governo israeliano, riconoscere lo Stato di Palestina e condannare Hamas per i terribili atti compiuti.”
Il documento è stato approvato a maggioranza, ma non senza polemiche e spaccature interne.
Opposizione critica: “Mancato dialogo”
L’opposizione ha votato contro, accusando la maggioranza di mancanza di dialogo. Una critica che appare contraddittoria, considerando che alcuni suggerimenti proposti dalla minoranza erano stati recepiti nel testo finale della mozione.
Non sono mancate le contraddizioni nemmeno tra i consiglieri di minoranza: qualcuno ha accusato il sindaco di “usare una mozione per affrontare un problema che non si risolve nei consigli comunali”, salvo poi presentare una propria proposta alternativa sullo stesso argomento.
Fronte della maggioranza non compatto
Neanche all’interno della maggioranza il clima è stato completamente coeso. Un consigliere, pur dichiarandosi favorevole alla mozione, ha affermato nel proprio intervento che
“Gaza non appartiene alla Palestina”,
e ha infine scelto l’astensione, generando ulteriore confusione e tensione tra i colleghi.
La voce della piazza
Mentre in aula si consumavano divisioni e schermaglie politiche, fuori dai palazzi la cittadinanza – trasversalmente rispetto agli orientamenti politici – si mobilita per dimostrare solidarietà al popolo palestinese, sempre più martoriato da una crisi umanitaria senza fine.
Forse, come qualcuno ha sottolineato in chiusura del dibattito, sarebbe stato meglio ascoltare fino in fondo la proposta del consigliere Sances, cogliendone lo spirito di pace e giustizia, oltre le bandiere e le ideologie.